La pet therapy oggi viene sempre più utilizzata anche in Italia nella cura dei bambini e degli anziani attraverso il coinvolgimento di animali. Gli animali impiegati per tale tipo di terapia sono molteplici (cani, delfini, cavalli maggiormente, ma anche: gatti, uccelli) e la scelta su quale di essi sia più idoneo per ognuna delle persone che la suddetta terapia utilizzano è determinata valutando approfonditamente le esigenze psicologiche, fisiche e relazionali del paziente in questione.

 Definizione di pet therapy

La comunicazione verbale tra terapeuta e paziente, è il veicolo principale attraverso cui pensieri, emozioni e sofferenza trovano una forma condivisibile tra i due. La pet therapy è una forma di terapia in cui il canale comunicativo più usato e sollecitato è quello non verbale che implica l’immediata espressione delle emozioni e in cui si attivano i sistemi cerebrali più primitivi sia nel paziente che nell’animale.

In generale, quindi, il principio della pet therapy si basa sull’utilizzo del rapporto speciale che certe persone instaurano con gli animali per favorire il processo terapeutico (psicologico, fisico e sociale). I contatti che si instaurano tra animale e paziente accelerano e facilitano i rapporti con i terapeuti, contribuiscono a rendere la situazione meno stressante, facilitano l’esercizio fisico e favoriscono il dialogo.

Tipologie di Pet Therapy

Nonostante il termine venga utilizzato in modo generico, con pet therapy si intendono due tipi di trattamento con gli animali:

  • Attività’ assistite da animali (AAA) che consentono di migliorare la qualità di vita del paziente ed è indicato, ad esempio, nel caso in cui vi sia la necessità di rendere più lieve la permanenza di una persona, giovane o anziana che sia, in una struttura nella quale si trova momentaneamente ospite.
  • Terapia assistita dagli animali (AAT) si tratta di veri e propri percorsi di terapia, che affiancati ad altri più tradizionali, hanno l’obiettivo di migliorare lo stato fisico, sociale, emotivo e cognitivo dei pazienti. Possono essere usate, ad esempio, in carcere, a scuola, con pazienti psichiatrici, con anziani, con pazienti affetti da disturbi dello spettro autistico, con pazienti oncologici. Le sedute hanno fin dall’inizio un obiettivo terapeutico preciso e possono essere svolte in gruppo o individualmente. Dietro le quinte della progettazione di tali interventi vi sono quasi sempre equipe multidisciplinari composte da operatori specializzati, educatori, psicomotricisti, psicologi, medici, veterinari.

Obiettivi della pet therapy

Gli interventi terapeutici che prevedono la presenza di animali, possono avere effetti positivi sul paziente da diversi punti di vista.

  • Area relazionale. La relazione con gli animali permette al paziente di stabilire una forma di comunicazione non verbale, allo stesso tempo rassicurante e non aggressiva. Questo può essere particolarmente di aiuto per quelle persone che hanno difficoltà a relazionarsi con l‘altro. Inoltre gli animali svolgono un vero e proprio ruolo di intermediazione tra pazienti e operatori sanitari, assumendo il ruolo di stimolo/rinforzo o ricompensa nei programmi terapeutici.
  • Area cognitiva. L’attività determina l’esercizio di alcuna abilità cognitive che tra cui:
  1. La memorizzazione (sia il ricordo dei nomi degli animali che i comandi e le regole degli esercizi che si eseguono stimolano sia la memoria a breve termine che quella a lungo termine);
  2. Le capacità attentive (gli esercizi che vengono fatti eseguire richiedono una certa dose di attenzione che viene convogliata nell’osservazione dell’addestratore e degli ausiliari che fanno eseguire gli esercizi agli animali, i cani in particolare).
  3. La competenza linguistica (la pronuncia dei comandi associata ai gesti, per fare eseguire gli esercizi di base agli animali serve da stimolo e da rinforzo per esercitare le proprie capacità linguistiche).
  4. La discriminazione (i pazienti stimolati a imparare e a distinguere i diversi animali, ad esempio le varie razze di animali, hanno la possibilità di ampliare le proprie capacità discriminative).
  • Area di orientamento spazio-temporale. I bambini, trovandosi spesso ad effettuare le sedute in spazi aperti e nuovi rispetto a quelli in cui sono abituati a vivere, potrebbero sviluppare una maggiore capacità di discriminazione spaziale. Oltre a ciò, osservando gli spostamenti e i movimenti che effettuano, ad esempio, i cani per eseguire comandi e esercizi imparano a loro volta ad eseguirei gesti corretti per comandarli, consolidando le proprie capacità di padroneggiamento della dimensione spazio-temporale.
  • Area motoria. per chi presenta anche difficoltà nel movimento degli arti, nei movimenti fini, nell’equilibrio, nella coordinazione, la pet-therapy presenta vari livelli di coinvolgimento adeguati alle capacità individuali.

Per chi può essere utile la Pet Therapy

Relazionarsi in maniera positiva con un animale da compagnia può essere molto importante per lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino. Questa pratica, infatti, gli consente di sviluppare nuove e più efficaci abilità di apprendimento e, nel contempo, di imparare a prendersi cura di una creatura diversa da sé. Un percorso di educazione e riabilitazione con la pet therapy, inoltre, può rivelarsi fondamentale per i bambini con disabilità: grazie al rapporto affettivo autentico e incondizionato con l’animale, infatti, il bambino può trovare la forza e le motivazioni necessarie ad affrontare con nuovo entusiasmo i piccoli problemi quotidiani. 

Gli animali da compagnia sono in grado di migliorare anche la qualità della vita delle persone anziane: grazie al gioco e all’accudimento è infatti possibile ritrovare la propria stabilità emotiva, l’allegria e il buonumore. Non a caso oggi sono numerose le case di riposo che hanno aperto le porte a cani e gatti.

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