Ormai il body shaming è un fenomeno molto diffuso sul web perché chi lo attua sente di essere protetto da un nome falso o dalle frasi simili proferite da altri, inoltre non sembra soffermarsi sulla numerosità indefinita di soggetti che leggeranno un commento, che potrebbe restare, essere rimosso, o riciclato da altri utenti fino ad aumentare in maniera esponenziale il numero dei visualizzatori.

Origine e definizione del body shaming

Il body shaming è una critica sull’aspetto fisico, e più in generale sulla persona, che si subisce da parte di altri attraverso dei commenti denigratori. Nel tentativo di dare una definizione più generale, il body shaming può essere descritto come un atteggiamento o un comportamento sociale rispetto al peso corporeo, alla corporatura e all’aspetto esteriore di sé stessi e degli altri. Rappresenta una forma di bullismo verbale che si concretizza nell’atto di deridere, umiliare, criticare e valutare le persone unicamente per come appaiono.

Il fenomeno ha avuto uno sviluppo graduale ma costante nel tempo ed è inevitabilmente legato alla crescente popolarità dei social media.  La divulgazione massiva di un modello di corpo ideale a cui ispirarsi rischia di generare aspettative irrealistiche sui modi in cui si dovrebbe apparire. Tuttavia il non corrispondere a questi canoni di bellezza ideale significa diventare con più facilità vittime di body shaming, con possibili ripercussioni sulla salute fisica e psicologica.

Vittime ed effetti del body shaming

Particolarmente vulnerabili a questo tipo di immagini e messaggi sembrano essere gli adolescenti, non solo perché maggiormente esposti ai social media, ma soprattutto per il profondo periodo di trasformazione che si trovano a dover affrontare. Il passaggio dall’infanzia all’età adulta è infatti segnato da drammatici cambiamenti nello sviluppo fisico, sessuale, cognitivo, psicologico e sociale. Questi anni delicati e tumultuosi possono avere conseguenze a lungo termine per l’individuo, soprattutto per quanto riguarda la salute mentale.

Le critiche verso coloro che non si conformano ai canoni ideali presentati dai social nascono a seguito della generazione di aspettative spesso irrealistiche e non salutari sulla forma del corpo, sia verso sé stessi, sia verso gli altri. L’essere valutati sulla base di canoni estetici preimpostati rischia di generare un vortice di emozioni e stati d’animo come vergognaansia, depressione e rabbia legati alla paura di essere rifiutati e non accettati. Il fenomeno del body shaming ha in tal senso un forte impatto psicosociale e negli adolescenti può sfociare nel ritiro dall’ambiente sociale e nella riluttanza a comunicare e ad interagire con gli altri. Oltre alle importanti ripercussioni sull’autostima, gli studi fino ad oggi condotti hanno riportato una serie di problematiche legate al body shaming che possono favorire l’insorgenza di veri e propri disturbi mentali.

Disturbi mentali e body shaming

La percezione di sentirsi desiderabili solo nella condizione in cui si rispettano gli standard estetici veicolati dalla società solleciterebbe una corsa inesorabile per il raggiungimento di una forma corporea considerata ideale. Alcuni teorici sostengono che la vergogna motiva gli individui a cambiare quegli aspetti del sé che non riescono a essere all’altezza degli ideali interiorizzati. In particolare il peso e la forma del corpo assumono un ruolo centrale nello sviluppo dei disturbi alimentari e in particolare nell’anoressia e nella bulimia nervosa. Quando si è vittime di body shaming, aumenta il rischio di incorrere in uno di questi disturbi in cui i livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla ricerca della perfetta forma corporea. Secondo una prospettiva emozionale, la messa in atto di comportamenti alimentari non salutari permetterebbe, nell’ottica del disturbo, di affievolire la vergogna del corpo derivante dall’insoddisfazione per le sue dimensioni. Tuttavia, in maniera paradossale, le pratiche messe in atto per contrastare l’aumento di peso possono aumentare la consapevolezza del fallimento nel raggiungimento della perfezione corporea amplificando l’esperienza di vergogna piuttosto che alleviarla; lo stesso effetto lo avranno anche i fallimenti nel dimagrimento o nel mantenimento di peso. Il rischio quindi è quello di favorire l’instaurarsi di un circolo vizioso in cui l’incapacità di soddisfare gli ideali del corpo così come gli sforzi nel perdere peso alimentano e aggravano il vissuto di vergogna. In tal senso il body shaming potrebbe avere un ruolo importante nell’innesco di questa spirale di vergogna in cui è facile rimanere intrappolati, con gravi ripercussioni per la salute mentale e fisica.

Quindi attenzione…

Alla luce di queste considerazioni appare necessario porre attenzione al fenomeno crescente del bodyshaming, tenendo a mente il potenziale effetto dei modi ideali di apparire sul benessere e sulla salute fisica e mentale degli individui, soprattutto degli adolescenti.

Bibliografia

  • American Psychiatric Association (APA) (2013), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, tr. it. Raffaello Cortina, Milano, 2014.
  • Cash, T. F., & Pruzinsky, T. (2004). Body image: A handbook of theory, research, and clinical practice. The Guilford Press.
  • Gam, R. T., Singh, S. K., Manar, M., Kar, S. K., & Gupta, A. (2020). Body shaming among school-going adolescents: prevalence and predictors. International Journal of Community Medicine and Public Health, 7(4), 1324.
  • Gilbert, P. (2007). The evolution of shame as a marker for relationship security: A biopsychosocial approach.
  • Grabe, S., Hyde, J. S., & Lindberg, S. M. (2007). Body objectification and depression in adolescents: The role of gender, shame, and rumination. Psychology of Women Quarterly, 31(2), 164-175.
  • Eisenberg, M. E., Neumark-Sztainer, D., & Story, M. (2003). Associations of weight-based teasing and emotional well-being among adolescents. Archives of pediatrics & adolescent medicine, 157(8), 733-738.
  • Lestari, S. (2019). Bullying or Body Shaming? Young Women in Patient Body Dysmorphic Disorder. PHILANTHROPY: Journal of Psychology, 3(1), 59-66.
  • Lewis, M. (1995). Shame: The exposed self. Simon and Schuster.
  • Moradi, B., Dirks, D., & Matteson, A. V. (2005). Roles of sexual objectification experiences and internalization of standards of beauty in eating disorder symptomatology: a test and extension of objectification theory. Journal of Counseling Psychology, 52(3), 420.
  • Nolen-Hoeksema, S. (1994). An interactive model for the emergence of gender differences in depression in adolescence. Journal of Research on Adolescence, 4(4), 519-534.
  • Noll, S. M., & Fredrickson, B. L. (1998). A mediational model linking self‐objectification, body shame, and disordered eating. Psychology of women quarterly, 22(4), 623-636.
  • Scheff, T. J. (1988). Shame and conformity: The deference-emotion system. American sociological review, 395-406.
  • Stice, E., Hayward, C., Cameron, R. P., Killen, J. D., & Taylor, C. B. (2000). Body-image and eating disturbances predict onset of depression among female adolescents: a longitudinal study. Journal of abnormal psychology, 109(3), 438.
  • Vargas, E. (2017). Body-shaming: What is it & why do we do it. Walden Eating Disorders.
    Per saperne di più: 
  • https://www.stateofmind.it/2020/10/bodyshaming-salute-mentale/