Con la Teoria dell’Apprendimento Sociale Albert Bandura sottolinea l’importanza degli aspetto ambientali e sociali nello sviluppo individuale. Ovviamente la reciproca interazione tra la persona e ciò che lo circonda influenza tutti gli aspetti della vita e della sviluppo, tra queste una delle tematiche di maggior interesse per Bandura fu la moralità.

Sviluppo morale

Negli anni ’90 Alber Bandura elaborò una teoria dello sviluppo morale in cui entrano in gioco fattori individuali-personali e ambientali-sociali. In questa prospettiva la moralità è organizzata in parte da controlli interni e auto-sanzioni che costituiscono la coscienza di ciascuno: sono questi che impediscono di trasgredire le norme morali. Esistono tuttavia dei meccanismi in grado di disimpegnare selettivamente il controllo interno e le auto-sanzioni liberando l’individuo dai sentimenti di autocondanna e di colpa, che sono lesivi per l’autostima, nel momento in cui viene meno il rispetto delle norme. Questo processo prende il nome di disimpegno morale.

Bandura individua otto meccanismi di disimpegno morale, divisibili in tre insiemi.

Disimpegno morale: meccanismi che agiscono sulla condotta

 Un primo insieme è quello dei meccanismi che agiscono direttamente sulla condotta immorale rendendola più accettabile.

  • Giustificazione morale: la condotta immorale, attraverso la ricostruzione cognitiva del suo significato, viene resa accettabile sia personalmente sia socialmente, poiché al servizio di altri principi morali superiori (es: “E’ bene usare la forza contro chi offende la tua famiglia”);
  • Etichettamento eufemistico: l’individuo maschera l’azione riprovevole attribuendole caratteristiche positive in modo che risulti migliore e meno grave di quello che è in realtà (es. “In fondo scherzavamo, stavamo solo giocando e non è successo niente);
  • Confronto vantaggioso: consiste nel mettere a confronto la propria azione immorale con una peggiore in modo da farla risultare meno inaccettabile se non addirittura benevola (es. “Non è grave insultare un compagno dato che picchiarlo è peggio”).

Disimpegno morale: meccanismi che agiscono sulla relazione tra azioni e conseguenze

Il secondo insieme è quello dei meccanismi che operano nascondendo o distorcendo la relazione fra le azioni e gli effetti che esse provocano.

  • Dislocamento di responsabilità: la responsabilità di un comportamento immorale non viene attribuito all’individuo che lo compie ma a fonti esterne (es. la famiglia o gli amici, “Se i ragazzi non vengono educati bene a casa loro, non possono essere rimproverati se poi si comportano male”);
  • Diffusione di responsabilità: è un meccanismo che permette di distribuire la responsabilità di un’azione immorale fra tutti i membri di un gruppo alleggerendo il peso di una responsabilità personale (es. “La colpa non è solo mia ma anche degli altri!”);
  • Distorsione delle conseguenze: gli esiti di un’azione negativa vengono modificati o minimizzati per farli apparire meno gravi (es. “Prendere in giro non fa veramente male a nessuno”).

Disimpegno morale: meccanismi che agiscono sui destinatari

Il terzo e ultimo insieme è quello dei meccanismi che si focalizzano sui destinatari dell’azione immorale.

  • Deumanizzazione della vittima: porta a svalutare la vittima vedendola come una persona non umana e che quindi non debba godere dello stesso rispetto (es. “E’ giusto maltrattare chi si comporta come un essere schifoso”);
  • Attribuzione di colpa: la colpa dell’azione negativa viene data alla vittima che ha provocato il comportamento negativo dell’attore facendo si che questo non si senta in colpa (es. “I bambini che vengono maltrattati di solito se lo meritano”).

Disimpegno morale e attualità

La teoria elaborata da Bandura dimostra tutta la sua attualità se si rievocano eventi di cronaca recente in cui si assiste ad espressioni sempre maggiori di violenza fisica o verbale. Gli atti di bullismo tra i giovanissimi, i comportamenti violenti fini a se stessi verso i più deboli e le manifestazioni di violenza verbale sui social (solo per fare alcuni esempi) possono trovare nei meccanismi di disimpegno morale una spiegazione della loro sempre maggiore diffusione.

Bibliografia

  • Bandura, A. (1986). Social foundations of thought and action: a social cognitive theory. Englewood Cliffs, NJ: Prentice Hall.
  • Bandura, A. (1991). Social cognitive theory of moral thought and action. In Kurtines W. M. & Gerwitz J. L. (Eds.), Handbook of moral behavior and development: theory, research and applications (pp.71-219). Hillsdale, NJ: Erlbaum